mercoledì

GaNjA'N'BaSs: ConTrO iL PrOiBiZioNiSmO - iN FaVoRe DeLL'AuToPrOduZioNe


sabato 19/7/2014 - THC FEST @ZAM


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11-12-13/7/2014 - FeSTa DeLLa CaNapA


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venerdi 7/3/2014 - TAZ AnTipROiBiZioNisTA e AnTiSeSsisTA @H2O



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venerdi 22/2/2008 - GaNjA'N'BaSs




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sabato 24/11/2007 - BeNeFiT per i familiari di ALdO BiAnZiNo :: Serata antiproibizionista a favore dell'autoproduzione


Aldo Bianzino era un falegname vegetariano di 44 anni. Viveva con la famiglia a Pietralunga, un paese sulle colline umbre. Il 12 ottobre Aldo è stato arrestato per coltivazione di canapa indiana nel suo orto. Due giorni dopo, nel carcere di Capanne, è stato pestato a morte dai secondini, che inizialmente hanno tentano di liquidare il decesso attribuendolo a un problema cardiaco. Grazie alla "tecnica" di pestaggio, il corpo di Aldo non presentava infatti all’esterno alcuna contusione. Il medico legale ha però riscontrato 4 ematomi cerebrali, fegato e milza rotte, 2 costole fratturate. Aldo lascia moglie e figli.

Il fatto che questo ennesimo episodio di violenza istituzionale sia, nello specifico, generato da un movente proibizionista, riporta l’attenzione (se ancora ce ne fosse bisogno) sulla necessità di un’immediata e totale liberalizzazione.

Sicuramente la canapa dà fastidio al sistema, ma non per i falsi motivi salutistici che le istituzioni vogliono farci credere.

Il Programma Internazionale di Controllo della Droga implementato dalle Nazioni Unite ha da subito creato una sospetta confusione tra la cannabis indica e la canapa in generale, vietando con la scusa della "droga" la coltivazione di questa materia prima che, se liberalizzata, influenzerebbe in qualche modo gli attuali equilibri economici relativi alla monopolizzazione delle risorse. La canapa è infatti uno dei pricipali concorrenti del petrolio, oltre che dell'acciaio, del tabacco e dei numerosi assemblati chimici con cui vengono fabbricati molti oggetti di consumo quotidiano.

Condizionando pesantemente gli assetti globali, la lobby composta da politici e industriali, ha anche la tendenza a ostacolare - laddove non arriva addirittura a reprimere - ogni forma di autoproduzione da parte dei singoli. Autoprodurre anziché comprare è un gesto radicalmente trasgressivo, nella misura in cui costruire alternative al capitalismo è ancora più rivoluzionario che limitarsi a boicottarlo e a smascherarlo sulle pubbliche piazze. Biocarburanti, farmaci, materiali edili, cosmetici, tessuti, carta, bioplastiche, etc. sono tutti prodotti derivabili dalla canapa in maniera semplice ed economica. Acquisendo una minima cultura sull’autoproduzione, ognuno potrebbe addirittura creare a casa propria tutte queste cose ...sicuramente troppe cose perché i tentacoli del sistema lascino che questa pianta cresca libera ai bordi delle strade.

[Amici e associazioni antiproibizioniste hanno provveduto ad attivare un conto Banco Posta (cc n.27113620) su cui è possibile sottoscrivere donazioni per la famiglia di Aldo. Info: http://veritaperaldo.noblogs.org]